In Toscana si parla di linee vita da più di dieci anni. Nel 2005, infatti, la Regione ha introdotto l’obbligo di installare sui tetti dispositivi permanenti per la sicurezza durante i successivi lavori in quota, in occasione della costruzione di edifici nuovi o di manutenzioni straordinarie.
In questi anni si è quindi diffuso il termine “linea vita” (dall’inglese life-line)
Un ancoraggio lineare, quindi un cavo o un binario rigido, orizzontale, inclinato o verticale , su cui è previsto lo scorrimento di un moschettone, una navetta, un carrello…collegato all’imbracatura indossata da un operatore.
La linea vita e gli eventuali ancoraggi singoli che la accompagnano servono per svolgere in sicurezza lavori di piccola entità e di breve durata. La pulizia di un camino, la pulizia di una gronda, l’ispezione di una zona del tetto, la sostituzione di alcune tegole, la manutenzione di un impianto fotovoltaico o solare termico…
Con “linea vita” non si descrive un unico prodotto
Esistono infatti:
- linee orizzontali (con inclinazione massima di 15° rispetto all’orizzontale) e inclinate-verticali
- sistemi lineari flessibili e rigidi. I primi costituiti da un cavo metallico o tessile, i secondi da profili metallici
- linee permanenti e temporanee portatili. Le prime sono fisse, in dotazione ad un edificio, le seconde vengono invece installate, usate e poi rimosse (ed eventualmente utilizzate in altre situazioni)
Un sistema di ancoraggi singoli o lineari richiede sempre la presenza di un progetto
Tutte le installazioni devono essere infatti progettate da un tecnico abilitato. Le linee vita “fai da te”, in Toscana (ma anche nel resto d’Italia!) non sono conformi alle normative e non danno garanzia di efficacia.
È obbligatorio installarle sul tetto della propria abitazione?
In Toscana l’obbligo di installazione di dispositivi di protezione anticaduta permanenti è definito da una legge specifica che si applica sempre in caso di costruzioni nuove o nel caso di manutenzioni straordinarie al tetto.
Il committente è comunque sempre obbligato, anche al di fuori di queste situazioni specifiche, a fornire adeguati strumenti di protezione anticaduta a chi accede o a chi lavora sul tetto della propria abitazione. Molti amministratori o proprietari di immobili commissionano quindi l’installazione di una linea vita senza che su un tetto siano previsti interventi di manutenzioni straordinaria.
Su un tetto sprovvisto di sistemi di sicurezza non si può accedere né lavorare.
E’ obbligatorio effettuare verifiche periodiche?
Sì, seguendo le indicazioni fornite dai produttori dei dispositivi di ancoraggio ed eventuali integrazioni rilasciate da un tecnico che ha valutato il supporto di installazione.
Chi utilizza una linea vita deve avere qualche qualifica?
Tutte le persone che lavorano in quota utilizzando DPI di terza categoria (imbracature, cordini anticaduta, sistemi retrattili, ecc.) devono qualificarsi tramite un corso specifico che preveda una parte teorica ed una pratica.
Quanto costa installare una linea vita?
Le spese si ripartiscono in tre voci distinte:
- progettazione
- spese per il materiale certificato
- attività di installazione
I costi dipendono dalle dimensioni del tetto, dalla sua geometria, dalla struttura e dall’eventuale presenza di spessori di coibentazione, dal tipo di progetto. Nel complesso si va da alcune centinaia di euro fino ad alcune migliaia.
Non è possibile, purtroppo, fornire un prezzo al metro o per metro quadrato di copertura, perché tetti diversi, con geometrie diverse richiedono schemi di progetto diversi a cui corrispondono costi altrettanto diversi.
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